giovedì 30 agosto 2012

BALLERINA, 2006. scultura in legno


ALDILA' DEL FIUME E TRA GLI ALBERI ovvero L'ATTESA, 1986. Quadro-scultura in materiale plastico


AL DI LA', AL DI QUA DEL TOTEM 2009. scultura in legno e ferro



giovedì 23 agosto 2012

il bacio 2007 scultura in pietra


archè 2003



“Il senso dell’arte è uno dei tratti antropologici fondamentali nell’uomo: esso lo accompagna nella sua evoluzione, ne forma il gusto, ne indirizza le scelte e ne stabilisce  il grado di civiltà.
Fare arte e vivere l’arte è quindi una necessità umana, non un’opzione”.
Salvatore Lo Dico


Notizie sull’artista

Di formazione autodidatta, Salvatore Lo Dico nasce a Joppolo Giancaxio (AG) nel 1957.
A quattordici anni guadagna l’ammissione al II anno del “Liceo Artistico Michelangelo” di Agrigento, ma lo abbandona ben presto per meglio seguire la Sua naturale inclinazione a sperimentare soluzioni e metodi personali. Partecipa attivamente alle iniziative artistiche della sua città e si trasferisce in seguito a Palermo.
Si laurea in “Lingue e letterature straniere moderne”, senza però allontanarsi dall’arte e dalle problematiche socio – culturali ad essa inerenti.
Già sul finire degli anni Ottanta la sua pittura comincia gradualmente a confluire nella scultura seguendo un percorso che va dai quadri – scultura, realizzati usando i più svariati materiali (legno, marmo, tufo, plastica, saldature in ferro e combinazioni di quest’ultime con il legno) e combinandoli in forme e soluzioni cromatiche originali fino ad arrivare ad un tipo di scultura interspaziale in cui lo spazio che circonda l’opera si carica di nuove valenze suggerendo un rapporto di osmosi con l’ambiente circostante: “… volumetrie snelle, squarci, dinamismo d’insieme sono concepiti col chiaro intendo di pervenire ad un rapporto armonico interspaziale, vale a dire, tra gli spazi interni alla scultura e lo spazio esterno in cui essa si inserisce” (Salvatore Lo Dico: “Scultura ambiente” 1998).

Partecipa in seguito a numerose collettive d’arte in Italia e all’estero.
 A Londra, dove egli soggiorna a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, viene a contatto con una realtà artistica frizzante e cosmopolita.
Lavora ed espone negli ambienti artistici di Camden Twon e di Tottenham Court, confrontandosi con artisti provenienti da tutte le parti del mondo e sperimentando tecniche e soluzioni formali nuove.
Sempre in Inghilterra viene a contatto con artisti della Pop Art e dell’arte concettuale facendone così propri quei concetti ed esperienze che confluiranno in seguito nelle sue opere.

Ritornato in Italia si stabilisce ad Agrigento dove vive e lavora.